C’è una domanda che da millenni risuona in ogni attività che ciascuno porta avanti con (variabile) impegno e cura: “Quale guadagno viene all’uomo per tutta la fatica con cui si affanna sotto il sole?”. Non è una domanda legata al profitto economico.
È piuttosto la constatazione che per vivere non occorre solo l’ossigeno e l’alimentazione. I ragazzi lo sanno meglio di molti adulti: quello che spinge tanti a studiare, giocare, trovare l’affetto degli amici e di chi si ama è il desiderio di giustizia, di onestà, di cambiamento di uno stato delle cose che solo apparentemente è legale, democratico, vero, amabile.
Porsi e porre domande a chi ha responsabilità è sempre assai più difficile che dare risposte.
Il giornalismo autentico dovrebbe fare questo e il giornalino scolastico con il suo semplice comunicare e indagare si pone in cammino verso questa ricerca. Una ricerca che ben tiene conto delle novità garantiteci dal nostro bellissimo sito, dalla rete internet e dalle moltiplicate possibilità di dialogare e di partecipare alla costruzione di questa “nuova cultura” prodotta dalla comunicazione contemporanea. Il fatto che questo giornalino oltre che poter essere cartaceo sia un blog è un esempio evidente.
Educarsi alla comunicazione vuol dire imparare ad ascoltare, a contemplare, oltre che a parlare. E’ un modo per stare accanto agli altri e fare spazio a ciò che i docenti insegnano, che la civiltà presenta e che la storia quotidianamente ci offre.
Siamo certamente preoccupati e affascinati da questo mondo che ci circonda.
C’è chi è alla ricerca della prosperità materiale e chi ha necessità di significati. Chi costruisce relazioni e chi presenta progetti disumanizzanti violenti o morbidi.
Nelle cose che riguardano la vita umana non è necessario avere requisiti particolari per poter valutare, giudicare, decidere, agire. In materia di umanità basta essere persone umane per poter parlare. Giovani o anziani, sani o malati, laureati o analfabeti siamo tutti accomunati nel cercare e trovare un significato profondo dentro e fuori di noi.
Questo spazio informativo e formativo è una vera ricchezza dentro una scuola come quella italiana e sarda, che – pur tra tante contraddizioni – tanti giovani del pianeta desidererebbero ardentemente frequentare per il loro presente e futuro.
Questo luogo di persone e di notizie appartiene a tutti gli studenti del Pacinotti, ma del Pacinotti fanno parte a pieno titolo la dirigenza, i docenti, il personale di segreteria, i tecnici, i collaboratori scolastici e tutte le famiglie che per cinque anni accettano che sia la nostra scuola a formare i ragazzi che stanno conoscendo il mondo. E al mondo insieme guarderemo partendo dalle nostre aule e dalle nostre case.
Questo semplice blog-giornalino sarà così, pronto ad indagare sapendo di nascere e crescere in un ambiente fatto di personalità e sensibilità diverse. Le stesse che sperimentiamo nell’incontro quotidiano in classe con compagni e professori. Per questo ringrazio fin da ora coloro che ci aiuteranno a far emergere quella ricchezza interiore e quello spessore culturale che tante ragazze e ragazzi sanno costruire ascoltando il loro cuore, i loro professori, il passato che li ha preceduti e il presente che prova a sedurli.
Ma proprio loro, non sorprendentemente, possono mostrare a tutti che non si accontentano, che cercano il perché delle cose, che imparano dagli altri o che scoprono da soli e che sanno trovare motivazioni a ciascuna delle domande e delle risposte che sanno proporsi, che sanno proporre e che li rappresentano.
E questo in modo nuovo. Come nuovo e unico è ciascuno di noi.
di Massimo Pettinau