Campo CUS Cagliari, 14 Marzo 2018: cosa si può chiedere di più di una giornata di sole, una pista, molti ragazzi e tanto sport? Nulla!
Sono solo le 9 del mattino e numerosi studenti, anzi, in questo caso atleti, iniziano ad affluire alle strutture del Cus per partecipare al “Meeting Euclide 2018”, organizzato dal liceo classico e scientifico “Euclide”. Questo meeting rappresenta uno dei pochi incontri al di fuori dei campionati studenteschi dove gli studenti possono confrontarsi con gli altri e con se stessi.
Le gare presenti sono i 60 metri e i 600 metri, categoria allievi e juniores.
Naturalmente anche il nostro liceo partecipa con atleti che provengono da classi sparse, ma uniti da un’unica passione: l’atletica. Per la squadra femminile partecipano: Silvia Locci (4L), Alessia Farci (4L), Giulia Pani (5C), Federica Loi (3L), Michela Frongia (2I), Benedetta Giordano (1F)
Mentre la squadra maschile è composta da: Stefano Campus (2O), Luca Melis (1C), Giacomo Corrias (4L), Alessandro Mereu (4D), Mirko Espa (1C), Pietro Nonnis (5C), Mattia Zuncheddu (1D), Francesco Sechi (1D), Michele Arnoni (4D) etc.
Naturalmente le due formazioni sono capitanate dalla magnifica Prof. Manuela Anichini esperta e appassionata di Atletica e professoressa di Scienze Motorie.
La squadra femminile si aggiudica il primo posto nei 60 metri allieve con Federica Loi, oltre ad un primo ed un terzo posto nei 60 metri juniores con Alessia Farci e Giulia Pani.
Per la compagine maschile invece zero titoli, ma grande competitività in tutte le categorie, con Riccardo Zaottini che per un secondo sfiora il podio nei 600m Allievi e Gianluca D’Ippolito che, non per uno, ma per due secondi sfiora il podio nei 600m Juniores.
Alla fine della giornata abbiamo approfittato della presenza degli atleti per fare due domande a chi le gare le ha vissute in prima persona.
Sei soddisfatto dei tuoi risultati?
Risponde Alessandro Mereu, 17 anni: – Potevo fare molto meglio, però per essere la prima gara in assoluto (ho iniziato l’atletica a Settembre) non è stato malissimo.
Ti sei divertito? Come ti è sembrata questa esperienza?
Si, mi sono divertito – continua Alessandro – mi ha lasciato molta ansia nel momento in cui mi son posizionato ai blocchi (ride), ma comunque è stata un’esperienza “stra” formativa. La prossima volta si punta a vincere.
Federica Loi, 16 anni, ha partecipato alla gara dei 60m allieve.
Come è andata la finale?
È andata molto bene – ci dice Federica – non mi immaginavo un risultato del genere. In realtà puntavo solamente al tempo, ma alla fine è arrivato sia il tempo sia una buona posizione.
La prima cosa a cui hai pensato appena superato il traguardo quale è stata?
Mi son semplicemente sentita più sicura per le gare future.
Cosa pensi delle avversarie che ti hanno accompagnate in questa gara?
Le avversarie son state validissime.
Cosa hai da dire alle sue avversarie, dopo questa gara?
Che ci rivediamo alle prossime gare, anzi, che ci rivediamo agli ostacoli (ride).
Prof. Manuela Anichini, età non pervenuta, professoressa di educazione. fisica e team leader dell’atletica.
Buongiorno Prof.
Buongiorno Vladimir.
Lei è soddisfatta dei suoi studenti in queste gare di oggi?
Assolutamente si, perché ho portato anche dei debuttanti assoluti per provarli in una gara non troppo competitiva e devo dire che hanno tutti mantenuto le aspettative. Sono ragazzini “toghi” ed entusiasti, spero che qualcuno poi si dedichi anche all’atletica perché è uno sport meraviglioso in cui però c’è bisogno anche un po’ di sacrificio e quindi non tutti lo fanno… diciamo che c’è bisogno di spingerli un po’ (ride). Però il gruppone del Pacinotti, come al solito, risponde alle aspettative perché partecipano in tanti e ottengono risultati, anche quelli non titolati si fanno onore, per cui sono felicissima.
Secondo lei, si può migliorare? E se sì, dove c’è bisogno di lavorare?
Qui c’è un discorso a monte molto profondo. In questo caso è l’atletica che deve migliorare in Italia e in generale perché è stata fatta una politica sbagliata in tutti questi anni e non c’è una formazione nelle scuole da parte della Federazione che spinga i ragazzini, con progetti vari sin dalle elementari, a partecipare, a fare allenamenti di atletica o addirittura a formare gruppi di atletica. Tutto ciò è sbagliato, perché a livello elevato l’Italia non ottiene nulla e questo vuol dire che alla base c’è qualcosa che funziona male. A scuola, per i progetti, hanno tolto (agli insegnanti e all’ed. fisica) un sacco di ore e io che ho sempre seguito l’atletica mi trovo a lavorare veramente con due scampoli di ore per cui sicuramente si può migliorare.
di Vladimir Carboni