Divagazioni serie o serissime sugli anni del Liceo visti da chi inizia e da chi sta per finire.
Quante cose cambiano in 5 anni, a scuola, da quando si entra per la prima volta come primini, a quando si esce per l’ultima da maturandi, con i ricordi di qualcosa che sembra iniziato solo ieri, ma che resterà per sempre.
Chi legge l’articolo, è all’inizio, a metà o a pochi mesi dalla fine dell’opera, ma quanti di voi realmente si ricordano di cosa significava passare per le prime volte attraverso i corridoi, o chi è curioso di sapere, cosa cambi in cinque anni? Beh, per farci un’idea l’abbiamo chiesto direttamente a voi. Tralasciando le solite domande, le cui risposte non variano di molto, come l’app preferita, che solitamente è Instagram; abbiamo raccolto alcune curiosità interessanti. La prima cosa che forse vi interesserà sapere, è che negli anni, molti passano da temere più le materie umanistiche, come il Latino, a temere di più quelle scientifiche come matematica e fisica. Il tempo di studio, non varia di molto, anche se la quantità è notevolmente maggiore per quelli di quinta, che a detta loro, sviluppano un’area del cervello, a discapito delle relazioni umane, che è in grado di tenere sotto controllo stress e centinaia di pagine da sapere a memoria per il giorno dopo. Mentre i più giovani, ancora con qualche barlume di speranza, descrivono la scuola come un luogo accogliente e creativo, i prossimi alla maturità, si astengono o invitano le generazioni future a tenersi a debita distanza da quello che paragonano ad un campo di lavoro nordcorano.
Per la successiva domanda, ho impiegato una decina di minuti per spiegare ai ragazzi di quinta il significato di tempo libero, termine, di cui forse a causa delle innumerevoli verifiche e studi, avevano dimenticato il significato. Alla domanda: Cosa fai nel tempo libero, molti primini si sono persi in lunghi monologhi, su attività che variavano dalla playstation, al calcio, mentre quelli di quinta, hanno detto quasi fosse una leggenda mitologica “dormire e uscire con cose che non siano quadrate e da leggere”.
Per quanto riguarda le paure, i ragazzi di prima mi hanno illuminato, con paure e fobie, che fino a ieri non conoscevo; come la tripofobia (paura dei buchi) e la ailurofobia (paura dei gatti). I ragazzi di quinta, hanno puntato sull’ignoto, che è in fondo ciò che ci incute più timore, ed in specifico, sulla struttura del contorto e tanto discusso esame di quest’anno.
Per concludere, abbiamo indagato sui gusti musicali delle due specie; le nuove generazioni del Pacinotti, sono sicuramente più classiciste, con generi, che si ritenevano estinti; tra gli artisti emergono figure come Beethoven e Freddie Mercury, e come generi, si passa dal Funky al rock. I ragazzi di quinta invece vanno sul sicuro con generi come trap, rap e pop.
di Rocco Minnai