Le Olimpiadi, da sempre, sono state occasione di incontro, dimostrazione di abilità e competizione, ma anche lavoro di squadra. Ebbene sì, perché nel contesto scolastico fare Olimpiadi significa non solo mettersi in gioco, ma anche saper mettere a disposizione di un team il proprio cervello, lavorare insieme per il raggiungimento di un obiettivo comune, che sia esso la vittoria o semplicemente la soddisfazione di aver partecipato mettendo in tavola le carte migliori. Sebbene le Olimpiadi prediligano l’individualità, possono rappresentare un fattore di coesione fra studenti, non circoscritto soltanto alla competizione, ma esteso anche ai rapporti umani che spesso ne derivano. Le Olimpiadi sono un ottimo modo di iniziare il percorso Liceale, poiché offrono immediato contatto con gli altri, e tutti sono coinvolti, dai ragazzi di prima a quelli di quinta.
I più piccoli imparano dai più grandi, sviluppando da subito un sano spirito competitivo; i più grandi invece guidano i più piccoli e li aiutano a orientarsi in un ambiente ancora nuovo.
Insomma, che siate appena entrati al liceo o stiate frequentando il vostro ultimo anno, le Olimpiadi offerte dalla nostra scuola sono un’occasione per rompere il ghiaccio, conoscere nuove persone, imparare e soprattutto divertirsi. Se a questo si aggiungono anche risultati importanti, spesso ricompensati da premi in denaro e non solo, allora sarà un’esperienza da ricordare, in quanto avrà reso “gli anni più belli della vostra vita” ancora più belli.
Olimpiadi di Matematica
Ho iniziato la mia esperienza con queste olimpiadi in prima, ancora fresca di esame di terza media e parecchio disorientata. Cercavo un appiglio a cui aggrapparmi in una realtà che per me era ancora nuova e ho pensato che questo fosse un buon modo per iniziare la mia esperienza liceale. Ricordo ancora il mio primo allenamento: avevo un sacco di domande e non sapevo come muovermi, ma già dopo poco tempo mi sono sentita a mio agio in un ambiente che si è rivelato fin da subito accogliente. Ho fatto molte amicizie coltivando allo stesso tempo il mio interesse per la matematica.
Ho partecipato ai Giochi di Archimede ogni anno, e in prima, pur essendo alle prime armi e pur avendo ancora solo nozioni di matematica prealgebrica, sono arrivata terza.
Per quanto riguarda la squadra, per due anni di fila siamo andati a Cesenatico per gareggiare nella finale, con buoni risultati. Nel 2018 la nostra squadra femminile è arrivata seconda in Sardegna, guadagnandosi un posto fra i primi venti nella classifica nazionale. Traguardi importanti, a cui sicuramente se ne aggiungeranno altri.
Quando si parla di liceo scientifico, una delle prime cose che vengono in mente è la matematica. Forse è per questo che molti nuovi studenti vengono prima a conoscenza di queste olimpiadi piuttosto che di altre. Si può competere in due “settori”, quello individuale per chi ritiene che colui che fa da sé fa per tre, e quello a squadre, per chi invece valorizza il teamwork. Ma poiché la verità sta nel mezzo, la maggioranza dei partecipanti preferisce cimentarsi in entrambe le cose.
Gare individuali
Il percorso dell’individualista inizia con i Giochi di Archimede, la prima fase delle olimpiadi a livello d’istituto, che solitamente avviene nel mese di novembre. La competizione è suddivisa fra biennio e triennio, con un livello di difficoltà che naturalmente è più alto dalla terza in poi. A seconda del punteggio ottenuto si può proseguire con la seconda fase del percorso, la Gara di Febbraio, che si svolge appunto a febbraio ed è a livello regionale. I tre ragazzi con il punteggio migliore accedono alla finale nazionale che ha luogo a Cesenatico nel mese di maggio e che proclama ogni anno i campioni che competeranno a livello internazionale.
Gare a squadre
Sono tre le gare ufficiali che vedono impegnate squadre di tutta Italia: la gara femminile, la gara di marzo e la finale nazionale a Cesenatico. Ogni squadra, a prescindere dalla gara, è costituita da 7 membri, di cui due ricoprono il ruolo di capitano e di consegnatore. Il capitano ha il compito di chiedere spiegazioni sul testo, il consegnatore, lo dice il nome stesso, quello di consegnare più in fretta possibile le risposte. Sia la gara femminile che quella di marzo hanno come obiettivo la qualificazione alla finale nazionale.
In vista delle gare ufficiali, periodicamente si svolgono allenamenti online.
Link utili:
http://olimpiadi.dm.unibo.it
https://dmi.units.it/divulgazione/matCultSoc/olimpia10/gomut/dispense_olimpioniche.pdf
Olimpiadi di scienze
Premessa: non tutte le storie olimpioniche sono storie di successo (ahimè), e con la mia esperienza voglio evidenziare entrambe le facce della medaglia.
Anche in questo caso ho iniziato già dalla prima, un po’ per curiosità un po’ perché le scienze mi sono sempre piaciute. Il giorno della prova mi sono presentata con le sole conoscenze sbiadite della scuola media, incrociando le dita e sperando di non arrivare tra gli ultimi. E così è stato, perché sono riuscita ad ottenere un dignitoso posto a metà classifica.
In terza ho avuto la possibilità di scegliere fra biologia e scienze; ho optato per la prima, ma non si è rivelato un successo, perché si è dimostrata un’impresa di una difficoltà più grande rispetto a quanto le mie conoscenze non abbastanza approfondite potessero sostenere. Ovviamente non ci si può aspettare di far poco e ottenere grandi risultati. Ma non perdetevi d’animo se al primo tentativo non ottenete i risultati sperati, provando e riprovando prima o poi si riesce nel proprio intento.
Una delle ragioni per cui ci si iscrive allo scientifico, oltre a voler sfuggire almeno parzialmente allo studio delle lingue classiche, è l’interesse o addirittura la passione per le materie scientifiche che non siano solamente matematica e fisica. Se si vuole mettere a prova le proprie capacità nel campo delle scienze naturali, queste Olimpiadi sono un ottimo punto di partenza. Come i Giochi di Archimede, anche questa competizione è suddivisa fra biennio e triennio, e le materie trattate sono la biologia e le scienze della terra. Il testo del biennio, poiché misto, richiede conoscenze di entrambe; al triennio invece si può scegliere se affrontare una prova o l’altra. I primi 5 studenti in graduatoria (biennio una sola, triennio una per ognuna delle due categorie) formeranno la squadra partecipante alla fase regionale; gli studenti migliori accederanno alla fase nazionale.
La competizione internazionale si suddivide anch’essa in IBO (International Biology Olympiad) e IESO (International Earth Science Olympiad). Degni di menzione sono gli alunni del nostro Liceo che hanno conquistato il podio negli anni precedenti: Elio Moreau (bronzo alle IESO) e l’ex pacinottino Marco Magno (bronzo alle IBO).
Link utili:
http://olimpiadi.anisn.it
http://olimpiadi.anisn.it/nazionali/regionali-biennio/
http://olimpiadi.anisn.it/nazionali/regionali-triennio/
Olimpiadi di neuroscienze
Pur avendo la possibilità di partecipare prima, ho deciso di iscrivermi a questa gara solo in terza, poiché solitamente essa è rivolta per lo più agli studenti del triennio. Volendo dimostrare a me stessa di farcela, mi sono messa a studiare, anche se allora non mi aspettavo ancora molto. Con mia grande sopresa mi sono classificata quarta a livello d’istituto e successivamente, incentivata da questo piccolo traguardo, ho vinto la selezione regionale; ciò mi ha consentito di accedere alla selezione nazionale, dove sono arrivata dodicesima.
Il cervello, si sa, è il “forziere” che racchiude tutto ciò che rende un individuo tale. Da tanti decenni ormai gli scienziati si cimentano uno dopo l’altro nell’arduo compito di decifrare i suoi misteri, ottenendo anche risultati importanti. L’amore per il cervello ha portato il dottor Norbert Myslinski alla creazione, nel 1999, della International Brain Bee, con lo scopo di motivare i giovani ad avvicinarsi a questo mondo, che rimane ancora largamente inesplorato. Le Olimpiadi di neuroscienze rappresentano la selezione italiana di questa competizione.
La selezione si articola in tre livelli, che corrispondono alle fasi rispettivamente d’istituto, regionale e nazionale, a difficoltà progressivamente aumentata.
Fase d’istituto
Le prove da sostenere sono tre : neuroanatomia, vero o falso e diagnosi di malattie.
Fase regionale
Qui entra in gioco il lavoro di squadra con il completamento di un cruciverba; le altre prove si articolano in vero o falso, giochi di memoria e attenzione e, per i 10 che hanno ottenuto il miglior punteggio uno spareggio consistente in 10 domande a risposta aperta da dare in 15 secondi. I 3 ragazzi che avranno dato il numero più alto di risposte corrette formeranno la squadra che rappresenterà la regione in nazionale.
Fase nazionale
La difficoltà aumenta sempre di più, poiché la finale è un mega-mix, in quanto racchiude tutte le prove delle fasi precedenti. Anche qui con domande a bruciapelo, che mettono non poca ansia, si decreterà il cervello migliore che rappresenterà il tricolore alle internazionali (IBB, International Brain Bee).
Link utili:
http://www.in.cnr.it/index.php/it/olimpiadi-it
http://www.in.cnr.it/index.php/it/olimpiadi-it/2-non-categorizzato/297-materiale-didattico
Olimpiadi di italiano
Ho scoperto dell’esistenza di queste olimpiadi solo in terza, quando la mia professoressa di italiano mi ha proposto di partecipare. Curiosa di capire di cosa si trattasse ho accettato, ignara dell’avvenire, che in questo caso mi ha riservato una piacevole sorpresa. Sono infatti riuscita ad arrivare terza a livello d’istituto, accedendo alla fase regionale senza tuttavia andare oltre.
Forse non tutti sanno che fare lo scientifico non è sinonimo di farcire la propria testa esclusivamente con nozioni di matematica, fisica e chimica. Importanza non marginale viene infatti data anche alle materie umanistiche, tanto che spesso gli alunni sono confusi e si chiedono se, per caso iscrivendosi, non abbiano sbagliato indirizzo e siano finiti in un classico.
Le Olimpiadi di Italiano costituiscono un approccio molto versatile per chi vuole avere una prima esperienza con le Olimpiadi. Si tratta di un test, svolto online, incentrato soprattutto su grammatica e sintassi. Anche qui troviamo la suddivisione fra biennio e triennio, con una difficoltà leggermente aumentata. La prova consiste in 12 quesiti, fra cui lettura e analisi di testo, per cui si hanno a disposizione 45 minuti. Il tempo in questo caso è determinante, poiché a parità di punteggio vengono avvantaggiati coloro che portano a termine la prova nel minor tempo.
Link utili:
http://esercitazioni.olimpiadi-italiano.it/olimpiadi_2018/
Olimpiadi di filosofia
Quando si varca la soglia del triennio il corpus di discipline dà il benvenuto alla materia che fino a quel momento non è che solo una sorta di leggenda scolastica, che nessuno capisce molto bene ma che tutti imparano in un certo senso a temere fin da subito: la filosofia. Intricata, colma di ragionamenti bizzarri e di idee astratte, questa disciplina o la si ama o la si odia, senza vie di mezzo. Sdegnosa delle certezze, ama mettere in discussione e sottoporre a critica ogni aspetto della realtà, cercando di dare risposte agli svariati interrogativi dell’uomo.
Mentre molte delle altre Olimpiadi sono aperte a tutti i ragazzi, sia del biennio che del triennio, queste sono indirizzate agli studenti dell’ultimo biennio e del quinto anno, poiché lo studio della filosofia ha appunto inizio in terza. La prova si articola nell’elaborazione e stesura di un saggio filosofico in base alle tracce date. Questo può essere scritto in lingua italiana o straniera (a scelta tra inglese, francese, tedesco o spagnolo). La gara si compone di tre fasi (d’istituto, regionale, nazionale) con la possibilità della fase internazionale per coloro che scrivono il saggio in lingua straniera.
Link utili:
Olimpiadi di informatica
In un’epoca ormai estremamente digitalizzata, il futuro è nelle mani di chi sa plasmare e alterare mondi virtuali. Siamo sempre più coinvolti in una realtà fatta di codici, algoritmi e programmi, senza tuttavia comprendere a fondo il funzionamento di tutto ciò. Per questo motivo l’obiettivo delle Olimpiadi di informatica è di diffondere interesse per questa disciplina ed espanderne la cultura. Le prove, svolte a PC, sono incentrate sullo svolgimento di problemi risolvibili mediante algoritmi, che bisogna prima creare e poi trasformare in programmi informatici.
Link utili:
https://www.olimpiadi-informatica.it
Olimpiadi di fisica
Che la fisica non piaccia è un’opinione condivisa dalla maggior parte degli studenti, a prescindere dall’orientamento della scuola che frequentano. E se fate parte dei pochi che possono affermare il contrario, beh, siete fortunati. Ma la fisica merita davvero di essere degradata a materia odiata dalla stragrande maggioranza, senza che le venga data la possibilità di riscattarsi e dimostrare di non essere l’ostacolo insormontabile che molti credono che sia? E quale miglior modo per rivalutarla, se non partecipare alle Olimpiadi ad essa dedicate?
Si può partecipare un po’ per curiosità, un po’ per mettersi in gioco e magari vincere qualcosa, un po’ perché si ha la passione. In ogni caso è un ottimo modo per approcciarsi a una materia che non piace a molti ragazzi e che per questo viene vista in modo negativo.
Anche qui abbiamo l’ormai familiare suddivisione in fasi della competizione: istituto (accedono alla fase successiva i primi 5), regionale (proseguono i 100 migliori) e nazionale. Tutte le gare si fanno a colpi di soluzioni a problemi incentrati ovviamente sulla fisica.
Link utili:
di Andreea Doloc