Dedicato a chi, come me, si innamora facilmente.
La tachicardia, i palmi delle mani che sudano, le guance che arrossiscono…non si tratta di un colpo di calore, no, ma dei “sintomi” di un fenomeno particolare che inevitabilmente colpisce un po’ tutti, chi prima chi poi: l’innamoramento.
Espressione dell’io emotivo dei poeti di tutte le epoche, questo sentimento è forse da considerarsi il più nobile fra tutti; Primo Mobile dell’animo, essenza fondante su cui si poggia la sfera dei sentimenti, questo concetto trascende ogni razionalità per descrivere quel che alla ragione rimane occulto. Ognuno lo percepisce in modo diverso e ognuno ne dà una diversa interpretazione, ma ciò che rimane invariato è l’effetto che crea in tutti quelli che lo sperimentano.
Abbandonando infatti la realtà metafisica dell’amore per avvicinarci alla sfera del reale, si potrebbe descriverlo come una catena di reazioni chimiche; a tal proposito potremmo dire che l’organo dell’amore è il cervello e non il cuore.
Ma cosa avviene esattamente nella nostra zucca che ci fa perdere il lume della ragione quando pensiamo ad una persona specifica?
Ogni singola emozione che proviamo è provocata dall’azione di una determinata sostanza rilasciata a livello cerebrale che prende il nome di neurotrasmettitore.
I’M ADDICTED TO YOU
Tanti di questi neurotrasmettitori contribuiscono alla creazione dell’elisir amoroso che inebria la nostra logica facendoci gettare dalla finestra ogni pensiero coerente: il primo, nonchè forse quello più conosciuto, è la dopamina, la quale agisce sul sistema cerebrale che media le sensazioni di euforia e di ricompensa. È la sostanza che contribuisce a rendere una persona l’oggetto del nostro desiderio, nonché la causa dell’intenso piacere che si prova nei primi stadi dell’innamoramento. La dopamina ci rende estremamente selettivi, costringendoci a far girare il nostro intero mondo attorno ad una sola persona, ed è talmente potente da agire addirittura su cinque recettori diversi.
BABY, YOU MAKE ME CRAZY
Altro ingrediente di questo potentissimo cocktail è la noradrenalina (o noreprinefrina): sotto la sua influenza ci trasformiamo in satelliti che orbitano intorno al nostro pianetino, il pensiero è offuscato, il sonno agitato…insomma sembra di trovarsi su una montagna russa fatta di sentimenti caotici, intensi, contraddittori e addirittura incontrollabili. Questo vuol dire che stiamo diventando pazzi? Assolutamente sì, ma la colpa è tutta da attribuirsi ai neuroni noradrenergici, che una volta attivati causano gioia e vivacità intensissime, nonché un nervosismo capace addirittura di alterare le sensazioni di fame e sonno.
CAN’T HELP FALLING IN LOVE
Quando siamo innamorati un altro componente chimico vuol avere la sua presa sul nostro cervello: si tratta della feniletilammina, che condivide molte similarità con le anfetamine; combinata con la dopamina e la serotonina crea la ricetta perfetta per un amore come quelli che si vedono nelle telenovelas. E non c’è da sorprendersi troppo se è proprio il cioccolato a contenere questa sostanza, anche se in quantità relativamente piccole. Ciò che la feniletilammina fa è rendere tutto più intenso e complessivamente migliore; è insomma la ciliegina sulla torta del nostro amore. È grazie ad essa che si viene a creare quella che poi è definita chimica dell’amore, che ci rende felici e appagati.
JUST YOU AND I
Una delle caratteristiche che si ritrovano in molte relazioni è l’esclusività; anche questo aspetto, come si intuisce facilmente, è controllato da un ormone che a livello cerebrale si comporta da neurotrasmettitore e modulatore e che viene prodotto successivamen alla fase dell’attrazione fisica: si tratta della vasopressina, conosciuta anche come la sostanza della monogamia, perché induce il desiderio di rimanere con una persona specifica, creando calma, sicurezza, conforto, attaccamento emotivo e la volontà di proteggersi a vicenda.
I WANNA BE WITH YOU
Arriviamo quindi ad ossitocina e serotonina. L’ossitocina crea l’amore con la A maiuscola: è responsabile non tanto dell’innamoramento quanto del desiderio di prendersi cura della persona amata, di proteggerla e di essere presenti nella sua vita. Infine possiamo riassumere gli effetti della serotonina con una singola parola: felicità. Questo neurotrasmettitore entra in azione quando realizziamo che la persona che abbiamo al nostro fianco ci rende felici; in questo caso siamo più propensi ad investire tempo ed energia nella relazione al fine di mantenere questo stato di benessere. Se e quando il rapporto diventa “freddo” i livelli di serotonina possono scendere a picco, provocando ansia e un senso di perdizione. È questo il momento in cui si possono sperimentare gli esordi della depressione.
Per concludere possiamo dire che, ci piaccia o meno, la chimica dell’amore orchestra tutti i nostri comportamenti. È grazie all’intricata rete di cellule e all’azione di numerose sostanze che possiamo sperimentare il sentimento più bello e forte di tutti, che con le sue innumerevoli sfaccettature rende il mondo più vibrante e colorato.
Perché come qualcuno ha detto, qual è lo scopo della nostra vita se non amare ed essere amati?
di Andreea Doloc