Samuele Cannas, dal Pacinotti allo studio della robotica nella lotta ai tumori

Un percorso ricco di soddisfazioni e di speranza.

Sono davvero tanti gli studenti e le studentesse che dopo il Liceo Pacinotti ottengono eccellenti risultati universitari e professionali. Delle decine di migliaia di ragazze e ragazzi che hanno trascorso l’adolescenza sui nostri banchi alcuni continuano a studiare e a lavorare in Sardegna, altri invece si sono trasferiti nella Penisola o in Continenti lontani. In questi giorni un altro dei nostri ragazzi ha conquistato l’onore della cronaca raggiungendo un traguardo di prestigio. Samuele Cannas, che ha frequentato il nostro liceo nel corso C ottenendo il massimo dei voti, si è infatti laureato in Medicina e Chirurgia con una tesi sulla robotica medica applicata alla lotta ai tumori dell’apparato gastrointestinale, con particolare riferimento a pancreas e fegato. Da qui ad ottobre, come riferisce il Magazine della Scuola Superiore Universitaria Sant’Anna di Pisa, Samuele presenterà le tesi per laurearsi in Biotecnologie, Ingegneria Biomedica e per ottenere la laurea Magistrale in Biotecnologie Molecolari all’Università di Pisa, oltre alla prestigiosa Licenza in Scienze Mediche della Scuola Superiore Sant’Anna. Nel 2017, inoltre, si era anche diplomato in Pianoforte al Conservatorio “G. P. da Palestrina” di Cagliari.

“Non volevo fissare un record ma raggiungere un obiettivo: padroneggiare la robotica nell’ambito della chirurgia, le lauree sono semplicemente un mezzo per raggiungere questo fine”, spiega all’ANSA. “Ho iniziato il mio percorso con la medicina e ho notato che alcune competenze non erano presenti, come quelle matematiche, che sono fondamentali per traslare la robotica nel campo chirurgico. Quindi quasi per gioco, assieme al mio amico Giulio De Angeli, ho iniziato a dare degli esami extracurriculari per approfondire queste competenze”. Samuele ha quindi portato avanti parallelamente più corsi universitari con l’aiuto della Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa. Lo scopo di Samuele è portare in modo strutturale l’uso della robotica nella chirurgia del tratto addominale ma lui non pensa di aver compiuto un’impresa eccezionale: “Penso che gli unici limiti siano quelli che ci diamo noi stessi – spiega – ciascuno deve avere chiaro il proprio obiettivo e trovare il modo migliore per realizzarlo. Non mi sento una persona speciale: avevo un progetto, che era usare la robotica in chirurgia, mi sono chiesto ‘qual è il percorso migliore per portarlo a termine?’ e ho scoperto che nel mio caso era conseguire questi titoli”.

Naturalmente quando finiranno gli studi, Samuele potrà dedicarsi alla cura delle patologie per cui tanto ha studiato. Sarà quello il modo più bello per offrire un contributo prezioso per la salute e per la vita di tante persone.

A Samuele auguri di buon proseguimento di lavoro da quella comunità scolastica che per cinque anni ha avuto modo di conoscere il suo impegno e le doti nello studio.

Anche il Corriere della Sera del 17 luglio 2021 presenta un articolo su Samuele