Una gita attraverso i sentieri dell’antica Sardegna

“Ho vissuto coi venti, coi boschi, colle montagne. Ho guardato per giorni, mesi ed anni il lento svolgersi delle nuvole sul cielo sardo”. (Grazia Deledda)

Gli alunni delle classi 3C e 4M, il 24 e il 25 febbraio, hanno svolto il loro viaggio di istruzione esplorando una Sardegna affascinante e suggestiva, scoprendo paesaggi unici e tradizioni.

La gita è stata anche occasione per visitare la diga Cantoniera Eleonora D’Arborea, nel territorio di Busachi.
In un contesto dominato dalla bellezza della natura e con un panorama suggestivo, gli studenti hanno avuto l’opportunità di entrare nell’imponente struttura; inaugurata nel 1997, testimone dell’ingegneria umana, maestosa ma silenziosa sul lago Omodeo, lago artificiale più grande d’Europa di cui la diga incornicia bellezze storiche e naturalistiche uniche.

Le guide dell’ENAS hanno illustrato agli studenti quello che è il lavoro del personale, il funzionamento del sistema, le caratteristiche tecniche, accompagnando gli alunni sia nella parte esterna della diga sia nella sua struttura interna e inserendo un’interessante narrazione dei fatti storici.

Nel pomeriggio, la visita al monte Bruncu Spina; un’immersione nei paesaggi straordinari e unici per flora, fauna e struttura geologica, lontani dal caos cittadino. L’ecosistema, ricco di biodiversità, è testimonianza della tutela ambientale dove cultura e natura interagiscono.

Il viaggio prosegue con le visite guidate a due dei più importanti documenti della civiltà sarda dell’età del bronzo: il nuraghe Losa e l’area archeologica di Santa Cristina. Gli alunni hanno visitato i siti, accompagnati dalle guide che, con le loro narrazioni, hanno illustrato la storia, i particolari delle strutture e il significato.

“È stata un’esperienza formativa molto piacevole; la visita alla diga ha rappresentato per noi studenti un’importante opportunità che ci ha permesso di conoscere la sua funzione e le tecniche di gestione.
Abbiamo trovato molto interessanti anche le visite ai siti storici e, in particolare, abbiamo appreso come, con precisione, antiche popolazioni calcolavano eventi astronomici”.

 


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