Il Liceo Pacinotti ha vinto il primo premio nella terza edizione del T-Challenge 2023, con lo spettacolo “Hell City”, per la regia di Mariano Cirina e di Mia Rubini, con Eleonora Amorati, Lucrezia Casula, Caterina Cocco, Riccardo Dell’Orfano, Luca Musanti, Gabriele Peirani, Enrico Perra, Gaia Porcu, Andrea Sabiucciu, Alessandro Spiga.
Sabato 13 maggio, al Teatro Massimo di Cagliari, si è svolta la premiazione della terza edizione del T-Challenge 2023, la “sfida teatrale”. Alla rassegna, che dopo tre anni di pandemia è ritornata quest’anno ai fasti delle prime edizioni, hanno partecipato sette scuole di Cagliari.
Lo spettacolo “Hell City” del Liceo Pacinotti ha vinto il primo premio, che gli è stato assegnato all’unanimità dalla giuria popolare, composta dai nove giurati provenienti dalle scuole che hanno aderito al progetto, e dalla giuria tecnica, composta dai tre esperti del settore, Giuseppe Antelmo, della Casa dello Spettatore, Elio Turno Arthemalle, attore, autore e regista del “Teatro Impossibile” e Marcello Atzeni, scrittore e giornalista dell’Unione Sarda.
Lo spettacolo della giovane compagnia teatrale del Pacinotti, guidata dal regista Mariano Cirina, è una rivisitazione in chiave noir dell’Inferno di Dante.
Un pubblico molto numeroso l’ha guardato in silenzio e con il fiato sospeso, immergendosi nell’atmosfera lugubre e morbosa della città infernale, in cui Dante, interpretato da Luca Musanti, si ritrova all’improvviso, impaurito e disorientato. Giunge in suo soccorso Virgilio, interpretato da Gabriele Peirani, sornione ed ironico come il Dick Tracy di Chester Gould, di cui indossa l’abito gessato grigio, gli occhiali da sole e l’eterna sigaretta.
Accompagnato da Virgilio, Dante si muove in una periferia malfamata e pericolosa, nella quale incontra personaggi poco raccomandabili e violenti, come i diavoli, che la presidiano armati di mazza e sono spietati come i “drughi” di “Arancia meccanica”, interpretati da Enrico Perra e Riccardo Dell’Orfano; o nella quale dominano tipi ambigui e disgustosi, come Caronte, interpretato da Riccardo Dell’Orfano, o la barbona, che ubriaca e barcollante declama cantando i versi terribili di condanna alla dannazione eterna, interpretata da Eleonora Amorati.
Per le strade di Hell City Dante incontra le ombre dannate di donne e uomini che come lui non hanno meta, ridotte a larve dai vizi più degradanti e dannate da una disperazione senza perdono, come Vanni Fucci, interpretato da Caterina Cocco, che qui ha le sembianze di una donna gravida che chiede a Dante l’elemosina e, afferratane la mano vi legge, come una zingara, la condanna all’esilio, e glielo sussurra sadicamente. Dante assiste pietrificato allo sfogo terribile del bestiale conte Ugolino, interpretato da Andrea Sabiucciu; ascolta commosso il racconto dolce e struggente di Francesca, interpretata da Lucrezia Casula, che esce di scena cantando “Amado mio” mentre balla un lugubre tango, tra le braccia del suo amante. Compare poi il maestro di Dante, Brunetto Latini, interpretato da Alessandro Spiga, che indossando una candida camicia (di forza?) avanza strascicando i piedi e biascicando parole oscure, che interrompe facendo trillare il campanellino che stringe in una mano. Dante incontra infine una donna fatale, bionda e seducente, interpretata da Gaia Porcu, che dopo aver ripetuto le parole di Farinata, diventa Fiorenza e si stringe a lui in un bacio mortale, che il poeta interrompe sparandole un colpo di pistola in pancia e uccidendola.
Lo spettacolo è intenso, ricco, pieno di colpi di scena. Gli attori recitano con grande versatilità ruoli diversi, si muovono sulla scena e si esprimono con tutto il loro corpo, cantano, ballano, lottano, strisciano, per lo più vagano.
Nicoletta Piu
Docente referente del progetto T-Challenge
Primo premio al T-Challenge: motivazione delle giurie
Ecco le motivazioni delle due giurie, quella tecnica e quella popolare, per l’assegnazione a “Hell City”, all’unanimità da entrambe le giurie, del primo premio della terza edizione del T-Challenge.
Motivazione della giuria tecnica, composta da Giuseppe Antelmo, della Casa dello Spettatore, Elio Turno Arthemalle, attore, autore e regista del “Teatro Impossibile” e Marcello Atzeni, scrittore e giornalista dell’Unione Sarda:
- Per aver saputo riproporre uno dei massimi capolavori della nostra letteratura all’interno di uno schema, quello del noir, con puntuali citazioni di musiche, costumi, ambientazioni.
- Per essere riusciti nell’intento di scollare l’Inferno di Dante dalla ritualità dell’impegno scolastico e farlo diventare un gioco scenico in grado di comunicare il dettato dantesco regalandogli nuova vita.
- Per aver dimostrato che la scuola può avvalersi del teatro come supporto didattico alle materie curricolari.
Motivazione della giuria popolare, composta da nove ragazze e ragazzi provenienti dai sette istituti superiori coinvolti nel progetto:
- I ragazzi hanno avuto la capacità di coinvolgere il pubblico attraverso la reinterpretazione di un testo classico in chiave moderna.
- La scenografia e le musiche erano appropriate al contesto rappresentato, contribuendo al tema “noir” citato nella scheda del progetto.
- Infine, degna di nota è stata la presenza scenica e la recitazione dei ragazzi, attraverso le quali siamo
riusciti a immergerci nella scena.
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