Elio Moreau della 2L conquista una medaglia di bronzo alle Olimpiadi Internazionali delle Scienze della Terra!

Il 2017 è un anno da incorniciare per il Liceo “Pacinotti” e per i suoi studenti, in considerazione dei ragguardevoli successi ottenuti nelle diverse Olimpiadi

di dipartimento di Scienze

Il 2017 è un anno da incorniciare per il Liceo “Pacinotti” e per i suoi studenti, in considerazione dei ragguardevoli successi ottenuti nelle diverse Olimpiadi, sia a carattere nazionale sia a carattere internazionale, collegate allo studio delle Scienze Naturali, alle quali la nostra scuola partecipa da diversi anni con risultati di tutto rispetto.

Ultimo ma non ultimo, da rimarcare il successo di Elio all’11esima edizione delle Olimpiadi Internazionali di Scienze della Terra (IESO International Earth Science Olimpiad), tenutesi nella suggestiva cornice della Costa a Azzurra, sede della Université Côte d’Azur (Francia) che quest’anno ha ospitato la manifestazione.

In quella sede, come anticipato nel titolo, il nostro studente ha conquistato una medaglia di bronzo, concorrendo a rafforzare il brillante risultato complessivo della squadra italiana di cui faceva parte, composta da quattro giovani che hanno vinto in tutto ben due medaglie d’argento e due di bronzo.

Elio si è guadagnato il diritto di partecipare alla gara internazionale dopo aver superato la selettiva fase regionale e poi quella nazionale, tenutesi rispettivamente a marzo e a maggio di quest’anno.

Un risultato davvero notevole il suo, tenuto conto della giovane età e delle diverse conoscenze che ha dovuto padroneggiare: dalla mineralogia alla vulcanologia, dalla meteorologia alla oceanografia e molto, molto altro ancora. Complimenti!

A seguire la relazione di Elio sulla sua bellissima esperienza con l’auspicio che la sua lettura possa servire da stimolo e da ispirazione a chiunque volesse cimentarsi nel seguirne le orme.

A chi avrà la curiosità di leggere il suo resoconto, non potrà certo sfuggire la proprietà di linguaggio, da vero scienziato, dello studente.

Nella foto, gentilmente concessa dal portale olimpiadi.anisn.it nel quale tra l’altro è presente un articolo sull’evento, Elio e il secondo da sinistra.

La relazione di Elio Moreau

 

I test delle IESO erano costituiti da un esame teorico (il cui punteggio costituiva il 70% del totale) e da un esame pratico (il cui punteggio costituiva il 30% del totale).

L’esame teorico era costituito da due prove, la prima di tre ore e la seconda di due.

La prima prova era composta da 41 quesiti ed era incentrata su discipline quali geologia, geofisica, geochimica, geomorfologia, tettonica, geodinamica, stratigrafia e pedologia, essa aveva come filo conduttore lo studio della valle di Var e della sua storia geologica basandoci su immagini e documenti che ci sono stati forniti.

La seconda prova era composta da 36 quesiti ed era incentrata su discipline quali climatologia, meteorologia, idrologia, geomorfologia, geologia e geomorfologia extraterrestre, astronomia e astrofisica, essa era divisa in tre parti: la prima riguardava la circolazione troposferica e le correnti negli oceani del mondo, la seconda aspetti geomorfologici di Luna e Marte, la terza lo studio di Encelado (satellite di Saturno) e di altri corpi celesti.

L’esame pratico era costituito da quattro prove da un’ora e mezza ciascuna.

La prima prova era basata sull’utilizzo del Calitoo, uno speciale fotometro, munito anche di GPS, sensore di pressione e termometro, che calcolando la profondità ottica (l’opacità) dell’aria (o anche di qualsiasi altro mezzo, come l’acqua) nelle frequenze del rosso (615nm), del verde (540nm) e del blu (465nm) riusciva a calcolare le dimensioni delle particelle che vi sono in sospensione. Utilizzando questo strumento si dovevano controllare l’aerosol presente nell’aria quel giorno e confrontarle con particelle di sostanze note in sospensione acquosa.

Nella seconda prova avevamo due campioni di rocce dai quali dovevamo inizialmente ricavare informazioni quali la densità, la composizione mineralogica e il tipo di roccia, e da queste informazioni ricavarne altre quali il contenuto d’acque e risalire a quali fossero possibilmente le condizioni che permisero la loro formazione.

La terza prova consisteva in un’analisi geomorfologica nella zona di un vecchio fiume ora essiccato, per questo abbiamo dovuto osservare rocce e stratigrafia di diversi affioramenti e ricostruire l’antico livello dell’alveo del fiume.

La quarta prova era incentrata sulla misura della costante solare ed era divisa in due parti: nella prima parte, utilizzando un tubo opaco mobile su tre assi con al centro un pezzo di metallo di massa e calore specifico noti collegato a un termometro e con un cronometro, dovevamo stimare la costante solare (ovvero la quantità di energia solare che arriva ogni secondo su un metro quadro a una distanza dal sole pari a quella della terra) e comprendere come mai le nostre stime differissero dal reale valore di essa; nella seconda parte abbiamo dovuto calcolare la costante solare e altre cose come l’ipotetica efficienza di pannelli solari su altri pianeti, conoscendone le distanze dal sole e la costante solare terrestre.

Dopo le prove abbiamo formato squadre miste con ragazzi di altri paesi per i progetti ITFI e ESP.

Per il progetto ITFI (International Team Field Investigation) siamo andati in zone diverse (io e il mio gruppo siamo andati nella zona di Cap d’Ail, vicino al Monaco) nelle quali abbiamo dovuto fare investigazioni e osservazioni sul campo per poi analizzarle e fare una presentazione per illustrare il quadro geologico del luogo.

Per il progetto ESP (Earth System Project) abbiamo dovuto creare un cartellone nel quale rispondevamo e spiegavamo le nostre tesi riguardo a una stessa domanda che è stata posta a tutti i gruppi, quest’anno la domanda era “Come possono le scienze della Terra aiutarci a progettare la colonizzazione di altri pianeti?”.

Alla competizione erano presenti ventinove paesi, ognuno rappresentato, salvo poche eccezioni, da una squadra di quattro studenti. Le prove venivano tradotte dall’inglese nella lingua di ogni paese dai due mentori di ogni paese, ovvero i professori che hanno accompagnato ogni squadra di quattro studenti.

Durante i dieci giorni sono state organizzate varie escursioni, gite, giochi, eventi, balli di gruppo e feste in cui c’è stata l’occasione di conoscere ragazzi da tutto il mondo.

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